ANCORA DANNI ALLA FAUNA SELVATICA PROTETTA IN UNA GIORNATA DI CACCIA
Continuiamo a registrare ricoveri e (tentativi di) interventi chirurgici d'emergenza presso i Centri Fauna Selvatica Forestas (CARFS) a seguito di spari contro fauna selvatica protetta durante le giornate di caccia previste dal calendario venatorio.
Ancora una volta bisogna stigmatizzare il comportamento di alcuni soggetti dotati di armi da caccia - il cui atteggiamento dovrebbe essere messo ai margini anche da chi pratica la caccia secondo leggi e secondo criteri di sostenibilità ecologica. Sparare un Cervo, un'Aquila, un Muflone o un Gufo non è un comportamento sostenibilie, è inutile a tutti, danneggia l'ecosistema, è immorale.
Aspetti morali, problemi ecologici
Al di là delle segnalazioni e delle indagini in capo alle competenti autorità giudiziarie, questi episodi allarmano chi si occupa di tutela faunistica, ed evidenziano una preoccupante correlazione e frequenza dopo ogni giornata di caccia - in base ai dati dei ricoveri presso i Centri Recupero Fauna Selvatica gestiti dall’Agenzia Forestas - che ogni anno, in coincidenza con la stagione venatoria, accolgono molti esemplari di fauna protetta vittime di fucilate.
Chi, in maniera consapevole e delittuosa, compie questi atti, non può ignorare impunemente il valore ecologico un’aquila, una poiana o tanti altri animali protetti (spesso minacciati o a rischio di estinzione) che sono appunto tra le specie non cacciabili, non possono e non dovrebbero essere abbattuti. Questi comportamenti, certamente, saranno deprecati dalla comunità dei veri cacciatori. Gli episodi rilevati grazie ai ricoveri ai centri fauna dell'Agenzia Forestas sono chiaramente la punta di un iceberg, perchè solo una frazione degli animali illegalmente abbattuti nella nostra Isola vengono trovati vivi, soccorsi e portati d'urgenza dai veterinari Forestas.
VANDALISMO fine a sè stesso: stavolta ne fa le spese un Gufo
Nel corso dell’annata venatoria 2018-2019 e di quella 2019-2020 a farne le spese sono stati soprattutto Gheppi, Sparvieri e Poiane ma dobbiamo ricordare anche l’abbattimento, nella giornata di caccia del giovedì 26 settembre 2019, di una preziosa Aquila del Bonelli appena reintrodotta in Sardegna nell’ambito del progetto internazionale Aquila A-Life curato dall’ISPRA. Questa volta registriamo - oltre ad altri episodi su cui indagano le autorità e quindi ancora non riferibili - un recente ricovero di un Gufo comune, recuperato a Bitti (località Sos vaccos). Il ritrovamento del povero rapace notturno risale al 6 dicembre scorso: dagli esami è emersa una frattura esposta con necrosi ossea nell'omero sinistro ed una frattura scomposta al femore sinistro: lesioni da arma da fuoco (ben visibili nelle immagini ai raggi X allegate a questo articolo) databili al giovedì 3 dicembre. Probabilmente chi si è divertito col fucile ad infierire su questa preziosa creatura, che da pochi anni aveva iniziato a popolare i nostri boschi, ha avuto grande facilità di tiro: infatti il Gufo a causa delle sue abitudini strettamente notturne, di giorno se ne sta tra la vegetazione, generalmente sui rami vicini al tronco centrale, in posizione eretta.
Ciascuno potrà riiflettere sulla stupidità, la gravità, la spregevolezza di un divertimento simile. A tutti noi, e all'ambiente naturale che dovremmo difendere, resta un bosco con un prezioso abitante in meno, un ecosistema ancora più sbilanciato per mano umana.