Barbastello

Barbastello. Foto M.Mucedda
Identificazione:
Le orecchie sono ampie, corte e unite tra loro sulla fronte da una plica cutanea, caratteristica che rende questa specie facilmente distinguibile da altre simili. La colorazione dorsale è bruno-nerastra spesso brizzolata di chiaro e con riflessi argentei; la regione ventrale risulta più chiara. Il muso risulta scuro e corto. La lunghezza testa-tronco è di 44-60 mm con un’apertura alare di 240-290 mm.
Habitat:
Predilige le zone di altitudine intermedia; lo si ritrova raramente in pianura e può frequentare anche le aree urbanizzate; segnalata dal livello del mare fino a circa 2000 m sulle Alpi. D’inverno frequenta le grotte, le fessure delle rocce e talvolta i rifugi esposti al freddo e alle correnti d’aria grazie alla sua modesta resistenza alle basse temperature. I rifugi estivi si trovano spesso in cavità arboree, negli edifici e nelle grotte. L’attività di caccia inizia mezz’ora prima del tramonto e talvolta anche durante il giorno. Le sue prede sono essenzialmente microlepidotteri, talvolta i Tricotteri, cacciati in volo o sui rami degli alberi. Ancora non è chiaro se sia una specie sedentaria o compia spostamenti regolari.
Riproduzione:
Gli accoppiamenti avvengono dalla tarda estate ai primi d’autunno, più raramente d’inverno. Le femmine partoriscono normalmente un piccolo, raramente 2, dopo 6 mesi circa di gestazione. La maturità sessuale viene raggiunta generalmente nel secondo anno di vita.
Status di conservazione:
Minacciata d’estinzione. Il Barbastello è considerata una delle specie più rare fra i chirotteri europei.
Fattori di minaccia:
La perdita di habitat e la diminuzione delle prede sono i maggiori pericoli per la specie.
Grado di protezione:
Convenzione di Berna, All. II; DIR. CEE 43/92, All. II e IV; L. 157/92; L.R.23/98.
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Scheda
Nome latino:
Barbastella Barbastellus
Nome sardo:
Tutturréddu, alaepèdhe, pinnedhu, pibiristedhu
Classe:
Ordine:
Famiglia:
Fauna:

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