Dopo le cure veterinarie, che hanno incluso un intervento chirurgico per ripristinare la funzionalità del femore, attualmente questo giovane esemplare di Aquila del Bonelli è in fase di riabilitazione dopo l'estrazione del chiodo ortopedico, dunque quasi pronta per il rilascio in natura.
In alcuni organi di stampa, forse per un fraintendimento sull'incidente di caccia, era stata pubblicata una notizia non vera, che imputava ancora ai bracconieri l'incidente, in questo caso invece del tutto "naturale".
Cosa era successo
L'aquila, reintrodotta nel parco di Tepilora e battezzata con il nome di Bonaria, nell'ambito del progetto europeo Aquila A-Life in collaborazione con Grefa Spagna ed ISPRA (Istituto Superiore per la Protezionee la Ricerca Ambientale) era stata recuperata nel Sulcis in condizioni non buone, per via della frattura del femore procurata verosimilmente durante le fasi di predazione, che per questi rapaci possono risultare rocambolesche ed acrobatiche, dunque rischiose, specie per l'inesperienza nei giovani rapaci: infatti le aquile del Bonelli sono molto temerarie tanto che a volte (i giovani esemplari in particolare) si avventurano a predare animali a velocità eccessive, o di una taglia superiore alle tipiche prede naturali della specie (che sono conigli selvatici, uccelli della grandezza di una pernice o di una cornacchia).
Capita così, non di rado, che le ali o le zampe sbattano mentre l'aquila sta trascinando una preda dal peso impegnativo; oppure, lanciate sulle prede a velocità elevatissime, possono incorrere in incidenti ed infortuni ("di caccia" appunto) sia per l'impatto al suolo o per un improvviso movimento della preda. Senza le cure veterinarie, sarebbe presto morta di fame, non potendo più andare a caccia di cibo per via della grave frattura rimediata alla zampa.
Oltre al video allegato, che ci conferma le buone condizioni post-operatorie del prezioso rapace, nelle prossime settimane saranno diffusi aggiornamenti sul rilascio in natura, a guarigione completata.
Due buone notizie
Le buone notizie sono dunque due: che in questo caso non c'è stata nessuna azione di bracconaggio o spari contro l'aquila, come putroppo registrato in passato, e che prossimamente la Bonelli tornerà a volare sui nostri cieli. La preziosissima collaborazione con Grefa Spagna e con ISPRA in Sardegna prosegue, con l'obiettivo di completare, nei prossimi anni, la reintroduzione della specie nella nostra isola.