Con la Conferenza permanente Regione-Enti Locali di lunedì 15 gennaio, è iniziata la fase di informazione e consultazione del Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR) secondo la procedura della Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
Il Piano forestale sarà il primo esempio in ambito regionale a seguire il percorso richiesto dall’articolata normativa comunitaria sulla VAS. Allo scopo è in fase di definizione un calendario di incontri territoriali che consentiranno una completa conoscenza del Piano, l’animazione del dibattito e della consultazione pubblica con tutti i portatori di interesse.
Il processo della VAS nasce con l’esigenza di valutazione gli effetti significativi che l’azione delle pianificazioni possono determinare sull’ambiente e sulla sfera socio-economica, individuando opportune misure di riduzione o compensazione per gli eventuali impatti negativi. L’elaborato che contiene il complesso delle analisi di valutazione è chiamato “rapporto ambientale”.
Il Piano, che è pienamente inserito nel quadro di indirizzi tracciati in sede internazionale e nazionale per il settore forestale, affronta i temi della difesa del suolo per la mitigazione dei processi di degrado e desertificazione, della tutela della biodiversità, del paesaggio agroforestale, della valorizzazione economica dei boschi, del miglioramento degli strumenti conoscitivi.
Lo schema di pianificazione proposto dal PFAR, secondo il tracciato già approvato dalla Giunta Regionale a gennaio 2006, è quello di una pianificazione gerarchica con un livello regionale, uno territoriale o di “distretto” e uno particolareggiato su scala aziendale. Tale impostazione è nata per la necessità di rispondere in termini concreti alla crescente richiesta di sinergia tra le istituzioni, di partecipazione pubblica ai processi decisionali, di coinvolgimento delle comunità locali nella condivisione di obiettivi e responsabilità.
Il livello regionale è rappresentato proprio dal PFAR, mentre per il successivo livello territoriale sono stati individuate 25 unità di pianificazione denominate “distretti”. Essi poggiano sui limiti amministrativi e racchiudono affinità di carattere fisico, vegetazionale, naturalistico e di identità storico-culturale delle popolazioni che vi risiedono.
Altro punto di forza del Piano è la previsione di 8 Progetti Operativi Strategici che si occuperanno di sviluppare la programmazione e regolamentazione di tematiche prioritarie per il settore forestale sardo: dal potenziamento del settore sughericolo all’aggiornamento del vincolo idrologico, dalla regolamentazione del materiale di propagazione forestale alla predisposizione della carta forestale, dal programma di rinaturalizzazione dei sistemi artificiali al progetto di certificazione forestale, dagli impianti per l’assorbimento di carbonio (Kyoto-forest) alla regolamentazione sull’utilizzo delle specie vegetali lungo la viabilità stradale.