L'Ibis eremita in Sardegna: una meravigliosa storia di recupero dell'avifauna europea

13 Dicembre 2024

All’inizio del 2022, dopo 20 anni di sforzi di reintroduzione, nelle Alpi europee vivevano appena 200 Ibis eremita
Nell’ambito del progetto LIFE20 Northern Bald Ibis, questa popolazione dovrà diventare autosufficiente entro il 2028 e sopravvivere per lo più senza l’intervento umano.

I MIGRATORI: LE SPECIE più esposte e meno monitorate.

Importante sotttolineare, anche in questo caso, che le specie migratorie (tipicamente avifauna) sono le più esposte a minacce, e le meno controllate (difficilmente monitorabili) anche dal punto di vista della gestione e tutela faunistica. Questo perchè intrinsecamente non sono facili da seguire le loro dinamiche di popolazione e gli habitat, per il fatto che non sono stanziali e cambiano abitudini e luoghi. Spesso queste specie migrano spostandosi per migliaia di chilometri, verso luoghi dove non vige nessun controllo venatorio nè tutela da sostenze tossiche, veleni, disturbi antropici, esponendoli a rischi che le popolazioni stanziali non hanno. Tante le specie che svernano in Africa e stanno mostrando un declino preoccupante: passano infatti parte del loro ciclo biologico in paesi dove l'attenzione e la consapevolezza è bassa, e spesso hanno a che fare con tutela faunistica inesistente che lascia spazi infiniti a bracconieri e devastatori della Natura (solo i paesi "ricchi" si tende a ripristinare un livello di attenzione alto per l'ambiente, mentre nei paesi con basso tenore di benessere o "poveri" non si dedica attenzione alla Natura).   

L'avifauna: tante fragilità, grande bisogno di attenzione e tutela

Anche l'Agenzia Forestas segue con grande attenzione la vicenda di questa specie arrivata in Sardegna: la Legge regionale assegna a Forestas le competenze per i monitoraggi faunistici insieme alle Province che sono competenti in materia di gestione faunistica in generale.  Presto uscirà un poster, da distribuire nelle scuole e nelle mostre, con cui Forestas diffonderà un messaggio che richiama alla difesa del valore ambientale e faunistico della falesie.

In Barbagia arrivati in volo una coppia di Ibis eremita

La notizia è di pochi giorni fa, e di quelle che suscitano emozione ed entusiasmo negli appassionati di avifauna selvatica ma anche in chiunque abbia a cuore lo stato di salute dei nostri ambienti naturali: gli Ibis eremita (Geronticus eremita alias Waldrapp) sono, infatti, appena 280 in tutta Europa.  Ben due magnifici esemplari, un adulto e un giovane, sono stati avvistati e stazionano in un campo aperto presso Sa Toba, nella periferia di Nuoro. In queste ore, invece, si sono spostati tra Oniferi e Orani.
Un evento straordinario, visto che in tutta Europa la popolazione di questo uccello pelecaniforme della famiglia dei Treschiornitidi rischia l'estinzione (inserito in lista rossa IUCN dal 2018).

I due esemplari avvistati e fotografati a Nuoro, provengono direttamente dalle coste della Toscana. Le segnalazioni dopo i primi avvistamenti sono state gestite dal Nucleo investigativo di Polizia ambientale forestale (Nipaf).
Il CFVA era già stato allertato alla ricerca di un esemplare, grazie al tracking GPS, ma è arrivata la sorpresa dei due esemplari di Ibis. Quello adulto, di nome Schneider, è appunto monitorato via GPS, ma è seguito da un esemplare giovane, meno esperto nel volo.  I due Ibis, che hanno raggiunto la Barbagia attraversando il Tirreno, soono sorvegliati per garantire la loro incolumità, anche tenendo conto che siamo nel pieno della stagione venatoria. Nelle prime osservazioni, la coppia di Ibis eremita si era sistemata in cima ad un palo elettrico per trascorrere la notte.

CARATTERISTICHE DEL MERAVIGLIOSO IBIS

Lungo 60 cm, apertura alare di 125 cm, pesa fino a 1,5 kg e vive fino a 30 anni (in cattività). Becco lungo e ricurvo, l’Ibis eremita presenta un piumaggio nero e verde iridescente, la testa calva rossa con singole marcature nere, viso tratteggiato da lunghe piume crestate, becco rosso e zampe robuste e rosse che risaltano in netto contrasto con il piumaggio scuro.  Si tratta di una specie super-protetta, data i numeri critici della popolazione residua: la specie è interessata da anni da interventi di conservazione, per assicurarne la sopravvivenza in autosufficienza senza l’intervento umano entro il 2028. Gli Ibis eremita cacciano con l’aiuto del tatto e frugano nel terreno alla ricerca di larve di insetti, lombrichi e altri invertebrati. Il loro becco lungo e sottile funge da strumento perfetto. Durante il giorno, questi uccelli amano cercare spazi aperti come prati e pascoli, con erba corta, oppure inseguono le loro prede su campi sportivi come i campi da golf. La testa calva di questo ibis è simile all’aspetto di un avvoltoio ed è spesso il motivo per cui si pensa erroneamente che l’ibis eremita sia anch’esso saprofago.

STILE DI VITA E RIPRODUZIONE

Il Waldrapp è un uccello sociale e le colonie storiche hanno registrato numeri di diverse migliaia di uccelli, prima di arrivare al rischio estinzione. I partner amano salutarsi con un rituale in cui spiegano le piume e si inchinano l’un l’altro con il verso “chrrupp”, tipico degli ibis eremita. Di solito, questo comportamento rituale scatena un gran numero di imitazioni in tutta la colonia, consentendo agli uccelli di essere notati anche da lontano. Questi ibis sono generalmente monogami stagionali; le coppie durante la stagione riproduttiva possono variare di anno in anno. Alcune coppie, tuttavia, rimangono insieme per molti anni. Durante la costruzione del nido, l’incubazione e l’allevamento, la coppia diventa sempre una squadra solida e condivide le responsabilità. Come habitat riproduttivo, gli uccelli prediligono le pareti rocciose scoscese con numerosi anfratti. Queste nicchie offrono alla prole una protezione dalle condizioni meteorologiche estreme e aiutano a tenere lontani i predatori. Gli ibis eremita depongono fino a quattro uova verdastre, di dimensioni simili a quelle di un uovo di gallina. La femmina di solito depone un uovo ogni due giorni e inizia l’incubazione non appena viene deposto il primo uovo. Di conseguenza, anche i piccoli si schiudono a intervalli di circa due giorni. La gerarchia nel nido viene quindi determinata in anticipo, in base alla differenza di età. Le lotte per la posizione tra i pulcini sono quindi piuttosto rare. I pulcini mettono le piume dopo un periodo di 42-50 giorni. Volano quindi con i genitori per nutrirsi e in seguito spesso si uniscono ai loro coetanei per formare gruppi giovanili. Motivati da un’innata spinta migratoria, nei mesi autunnali seguono gli uccelli esperti fino al luogo di svernamento e imparano la rotta di volo.

Il progetto “IBIS EREMITA”

Da 30 anni l’Unione Europea sostiene la realizzazione di progetti di tutela ambientale nell’ambito del programma LIFE (lo strumento finanziario UE per la difesa dell'Ambiente), che serve, tra l’altro, ad attuare misure congiunte di protezione ambientale, come l’istituzione della rete europea di aree protette Natura 2000.   
Dal 2014 al 2019 il fondo LIFE ha sostenuto il primo progetto di reintroduzione dell’Ibis eremita in Europa (LIFE+12-BIO_AT_000143) e nel 2022 è iniziato un secondo progetto LIFE (LIFE20 NAT/AT/000049) che durerà per sette anni e sarà realizzato da 10 partner in quattro Paesi, tra cui l’Italia. Quest'ultimo progetto cerca di stabilire una popolazione europea di Ibis eremita autosufficiente con più di 360 individui.

Reintrodurre una specie migratrice estinta: uno dei più ambiziosi progetti di conservazione dell'avifauna d'Europa

Si tratta del primo tentativo al mondo di reintrodurre una specie migratrice estinta nella sua area d’origine con una nuova tradizione migratoria e - proprio per questo scopo eccezionale - è considerato uno dei più ambiziosi e importanti progetti di conservazione d’Europa. Tutti gli esemplari sono supportati da un programma di adozioni a livello europeo, ed ogni individuo ha un nome ed un numero, oltre ad una combinazione di anelli differente. Similmente a quanto viene fatto in Sardegna, ad esempio, per il Grifone e per l'Aquila di Bonelli.

Inoltre, la maggior parte degli Ibis Eremita è dotata di dispositivi GPS per cui è possibile seguirne gli spostamenti e mettere in atto azioni volte a favorirne la conservazione. Il monitoraggio costante (come per i Grifoni e le Aquile di Bonelli) e la gestione delle aree di riproduzione e svernamento ha permesso negli anni di raccogliere e pubblicare moltissime informazioni sulla metodologia di gestione degli uccelli, sul volo, sulla migrazione, sulla socialità, nonché informazioni veterinarie, che sono utili non solo a perseguire lo scopo reintroduttivo, ma fondamentali anche per altri progetti di gestione, conservazione e reintroduzione di avifauna in tutto il mondo.

L'uomo insegna all'IBIS a riprendere le sue migrazioni

La migrazione di questa specie è guidata dall’uomo. Le madri adottive degli Ibis eremita a bordo di parapendii a motore insegnano infatti agli uccelli la rotta migratoria partendo dal luogo dove nascono fino al quartiere invernale comune alla popolazione europea. All’inizio del progetto di reintroduzione degli Ibis eremita è stato sviluppato un metodo innovativo per condurre gli uccelli lungo la loro migrazione: questo prevede che vengano prelevati dai nidi nei primi giorni di vita e cresciuti da genitori adottivi umani perché sviluppino un attaccamento a loro. I genitori umani insegnano agli uccelli a volare e poi li conducono fino al luogo dove sverneranno.
Questi uccelli, quando diventeranno genitori a loro volta, insegneranno alla prole il percorso di migrazione. In questo modo questa la seconda generazione di Ibis eremita sarà, nuovamente, del tutto selvatica.

Contatti e riferimenti sul progetto

Roberta Peroni - Campaign Manager Illegal Bird Hunting 
Waldrapp team - progetto LIFE20 NAT/AT/000049 – LIFE NBI
Mühlbacher Straße 7; 9232 Rosegg -  rperoni@waldrapp.eu  - info@waldrapp.eu 

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