Le aree naturali non sono un parco giochi!
Il nostro ambiente è ricco di peculiarità biologiche che abbiamo il dovere di preservare per le generazioni future. In particolare, nelle attività sportive outdoor che si svolgono scalando le falesie, piuttosto che visitando le grotte, ma anche lungo i sentieri o attraverso le pareti di arrampicata sportiva, si deve tenere presente che vi sono periodi critici (primavera o inizio dell'estate) in cui si possono creare situazioni di rischio per le specie che abitano o utilizzano questi particolari ambienti.
Le falesie sono infatti usate come aree di nidificazione da diverse specie. E qui, nei periodi riproduttivi tra fine inverno e inizio estate, situazioni di disturbo da parte di chi fa attività all'aperto possono comportare l'abbandono (o la fuga) delle specie nidificanti, vanificando la stagione riproduttiva con un conseguente grave danno biologico a danno di animali di elevato interesse dal punto di vista della conservazione (specie protette).
Questo messaggio viene veicolato nelle scuole e nelle mostre dell'Agenzia Forestas attraverso un nuovo poster, realizzato a dicembre 2024 e che sarà messo in distribuzione a gennaio 2025.
Il materiale didattico e divulgativo, per istruire, sensibilizzare e rendere consapevoli i fruitori dell’ambiente, continua con il nuovo poster e con le attività di Educazione Ambientale che, come di consueto, saranno messi gratuitamente a disposizione delle scuole e in occasione di eventi e presentazioni pubbliche.
Il messaggio del poster sulle falesie
Il poster rappresenta in modo semplificato e schematizzato, la biodiversità fragile e preziosa che popola le pareti.
Rappresenta la ricchezza biologica e la complessità delle falesie e, più in generale, delle aree carsiche: di ambienti fragili che spesso ospitano specie di grande interesse per la conservazione, per le quali sono previste misure di tutela e il cui disturbo antropico (quello causato dalle nostre attività ricreative, ad esempio) in periodo riproduttivo, può causare danni e problemi importanti - spesso causati in maniera inconsapevole da escursionisti, arrampicatori, cacciatori o generici frequentatori della montagna.
Indispensabile ricordare che le attività outdoor, svolte durante la stagione invernale e primaverile, in aree come le grotte o le falesie (arrampicata sportiva), possono risultare nocive per molte specie.
Come comportarsi?
Le grotte: la casa dei chirotteri
Nel caso delle grotte, utilizzate spesso come aree di letargo dai chirotteri, il disturbo invernale può comportare il risveglio (dannoso) di questi piccoli animali: da ciò il consumo delle loro riserve di grasso necessarie per passare l’inverno e, spesso, la conseguente morte dell’animale.
Ci sono delle precauzioni che chi frequenta questi ambienti dovrebbe sempre adottare, se non si può evitare di entrare in questi luoghi in periodo freddo, tra cui:
- non toccare mai i pipistrelli quando sono in letargo;
- soffermarsi il meno possibile in prossimità dei pipistrelli o della colonia ma cercare di spostarsi in aree differenti della grotta, possibilmente dove la nostra presenza non venga percepita (a volte basta cambiare ramo della grotta);
- parlare a bassissima voce o, molto meglio astenersi dal parlare in tutte quelle zone da dove il suono può arrivare fino alla colonia;
- non usare mai lampade a carburo in questi ambienti;
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evitare di illuminare direttamente la colonia (soprattutto con le luci calde, ma meglio evitare anche i led freddi).
SULLE FALESIE, il regno dei rapaci
Nel caso delle falesie, il disturbo dovuto alle attività di arrampicata sportiva od altre ancora, come il parapendio, durante il periodo riproduttivo può comportare danni gravissimi all'avifauna:
- in periodo invernale, l’abbandono come sito riproduttivo di quella falesia ;
- in periodo primaverile, l’abbandono del nido, della cova o della nidiata, con probabile intrusione nel nido da parte di corvidi ed altri predatori;
- in periodo tardo primaverile-estivo il prematuro involo dei giovani con gravi rischi per la loro sopravvivenza.
Il preoccupante bilancio dei danni causati su falesie e scogliere, e nelle grotte
Altre specie minacciate dal disturbo sono la Berta minore (Puffinus yelkouan) - considerata vulnerabile dalla IUCN - come pure il Marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis) e il Gabbiano Corso (Ichthyaetus audouinii) tutte nidificanti nelle falesie marine.
Ogni anno insomma la Sardegna registra episodi di gravissimo disturbo con problemi importanti anche nei confronti di specie tutelate e fragili, su cui sono in corso progetti di salvaguardia, come è il caso del Grifone o l'Aquila - che utilizzano esclusivamente o prevalentemente le falesie come habitat riproduttivo.
Dunque:
- in inverno evitiamo di entrare nelle grotte dove già sappiamo della presenza di chirotteri in letargo;
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evitiamo di usare le falesie come un parco giochi senza regole. Se sappiamo che quello è un sito di riproduzione di una qualunque specie, rispettiamolo.
Aiutateci a difendere l’ambiente e a preservarlo per le generazioni future.