In un servizio riportato dalla stampa ed una associazione ambientalista si è parlato di un “documento riservato” che l’Ente Foreste (ora Agenzia Forestas) avrebbe tenuto nascosto al pubblico ed alle amministrazioni competenti.
Si tratta in realtà di una delle tante DESCRIZIONI PARTICELLARI: documenti tecnici di analisi del territorio finalizzato alla redazione del Piano Forestale Particolareggiato (PFP) trasmessi invero proprio ufficialmente a suo tempo al Corpo Forestale, alla Provincia, al Servizio Valutazione Impatti Ambientali della RAS, Tutela del Suolo della RAS, Distretto Idrografico, Parco Geominerario e Tutela del Paesaggio.
Per il solo Marganai le descrizioni particellari formano un documento di 1138 pagine.
Costituiscono documenti di lavoro scritti in un linguaggio destinato al tecnico forestale, codificati secondo legende semplificative, affinché questi lo interpreti e lo converta in scelte di piano.
Il significato del documento è semplicemente che quell'area presentava il terreno scoperto per effetto del taglio della vegetazione (che non aveva ancora ricacciato – leggi “rinnovazione assente”), con movimentazione dello strato superficiale del terreno: cosa che avviene regolarmente allorquando si effettuano interventi selvicolturali di quel tipo.
L’indicazione gestionale che ne deriva, si legge, è la prosecuzione del governo a ceduo (ovvero: i danni NON sono ritenuti tali da determinare un cambio della destinazione prevista).
Breve tabella di commenti tecnici sui dati riportati nella scheda particellare n.9 (Marganai).
É possibile trovare riportato in altre descrizioni particellari lo stesso tipo di danno, in aree anche non sottoposte a ceduazione, per effetto del grufolamento del cinghiale, come espresso nella nota della società Dream, redattrice del piano e delle schede particellari, che si allega.
NOTA DREAM del 2.12.2015 su particella B20
Il Piano di Gestione Forestale del Marganai e le AUTORIZZAZIONI
Gli interventi nel Marganai rappresentano un caso pilota che parte dall'attuazione di un Piano di Gestione dodecennale che prevede il ripristino del governo a ceduo quale forma tradizionale di gestione del bosco, specialmente nelle aree connotate dall'intenso passato minerario, che consente di coniugare la valorizzazione in chiave produttiva del bosco con il mantenimento della funzionalità di tali ecosistemi.
Il Piano di Gestione, redatto nel 2009 dall'Ente Foreste (ora Agenzia Forestas) era stato approvato nel 2010 dalla Provincia di Carbonia-Iglesias (determinazione n. 95 del 30.12.2010) previo parere positivo del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale (autorità regionale con il compito istituzionale di vigilare sulla difesa idrogeologica del suolo e la tutela dei boschi) come previsto dalla normativa di settore (R.D. 3267/1923).
Il piano aveva inoltre ottenuto il nulla osta del Servizio Valutazione Impatti Ambientali dall'Assessorato Difesa Ambiente, che non lo riteneva passibile di compromettere le specie e gli habitat del Sito di Importanza Comunitaria Monte Linas-Marganai, che interessa il piano per una piccola superficie.
L’ottica della gestione forestale sostenibile, infatti, sempre applicata dai tecnici dell’Ente Foreste (ora Forestas) è quella ben riassunta dal concetto della multi-funzionalità e dei servizi di valore ambientale svolti dal bosco (vedasi l'approfondimento su Strategicità dei servizi di valore ambientale svolti dalle foreste)