Ieri ci ha lasciato il prof. Ignazio Camarda, da decenni in forza all'Ateneo sassarese, 78-enne di Orani, autore di diversi libri tra cui Grandi alberi e foreste vetuste della Sardegna.
Con le sue ricerche, spesso condotte anche in collaborazione con Forestas (e prima, con l'Ente Foreste della Sardegna) aveva contribuito a numerose pubblicazioni, che hanno permesso a tanti di scoprire la bellezza delle scienze forestali e di conoscere la ricchezza e il valore naturalistico custodito nelle nostre foreste demaniali.
Figura di spicco della botanica in Sardegna, sono sue numerose pubblicazioni scientifiche in cui si individuavano e descrivevano nuove specie, oggi patrimonio della biodiversità sarda. Grazie alla sua dedizione sono stati pubblicati molti testi divulgativi, tra i quai ci piace evidenziare l'importante opera sui boschi e i grandi alberi della Sardegna, con numerosi testi ristampati e diffusi anche recentemente con il logo Forestas.
LE RICERCHE
Era anche un ottimo disegnatore botanico. Il suo lavoro non si esplicava solo a livello regionale e nazionale ma con collaborazioni dal Marocco alla Spagna, dal Colorado al Ciad.
Ha scoperto, studiato e descritto molte nuove specie della nostra flora: gli si deve il nome di una peonia (Paeonia sandrae) dedicata alla figlia Sandra. C'è poi il Dipsacus valsecchiae dedicato ad una amica e collega, e il Rubus arrigoni, rovo che vegeta solo nella foresta demaniale di Monte Pisanu, presso Sos Nibberos (BONO) dedicata al maestro, collega ed amico (prof. Arrigoni).
Per la Regione Sardegna aveva anche realizzato (con ISPRA e Assessorato Ambiente) la Carta della natura della Sardegna (scaricabile anche in questa pagina, in PDF, insieme ad altre 4 opere) fondamentale documento conoscitivo e di lavoro sugli habitat regionali. Fondamentale anche il suo contributo nella stesura del PPR regionale.
Si era occupato anche di segnalare le principali piante monumentali delle nostre foreste, e ricordiamo inoltre il fondamentale contributo nell' individuazione delle aree regionali da tutelare e gli studi specifici svolti presso alcune delle foreste demaniali (vedere volume uno). Era anche poeta, sua una raccolta di rime scritte in sardo con traduzione a fianco (poesie su piante e animali).
Anche la nostra agenzia si unisce quindi ai tanti che in queste ore esprimono dispiacere per un addio che priva il mondo forestale di un grande appassionato e di un grande conoscitore della flora sarda.