Un pò di storia sugli sforzi per uno sviluppo sostenibile nel Mediterraneo
Lo sviluppo sostenibile è un obiettivo globale che mira a rispondere ai bisogni delle generazioni contemporanee senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. Il progressivo degrado ambientale e l'urgenza di affrontare le nuove sfide globali ha portato i paesi del Mediterraneo e l'Unione Europea ad unire i propri sforzi. Per i paesi del Mediterraneo era ormai chiaro che non era più possibile continuare ad usare risorse, ad edificare aree costiere e a sviluppare industrie, in particolar modo di tipo turistico, senza una adeguata ed integrata pianificazione, una riduzione delle disparità tra nord e sud e soprattutto, senza prevedere
riforme politiche ad hoc.
Nel 1975 fu così redatto il Piano di Azione Mediterraneo (MAP) per affrontare le problematiche ambientali nell’ambito del Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP).
Nel 1976 questo lavoro di cooperazione tra le nazioni si concretizzò nell’adozione della Convenzione per la Protezione del Mare Mediterraneo contro l’Inquinamento (Convenzione di Barcellona) da parte di 21 Paesi e della Commissione Europea.
Negli anni il Sistema di Barcellona (che include il MAP, la Convenzione ed i suoi Protocolli) si è evoluto dal focus originale sull’inquinamento marino ad uno più ampio sullo sviluppo sostenibile, così nel 1996 fu creata la Commissione Mediterranea per lo Sviluppo Sostenibile (MCSD).
Nel novembre 2005 la MCSD ha predisposto la Stategia Mediterranea per lo Sviluppo Sostenibile (Mediterranean Strategy for Sustainable Development , MSSD). La Strategia tratta aree prioritarie (acqua, energia, trasporti, turismo, agricoltura, sviluppo urbano e gestione delle coste) ed argomenti trasversali (gestione della conoscenza, capacity building, governance, partnerships).
I quattro obiettivi principali
La Strategia mediterranea è una strategia quadro. Il suo scopo è quello di adattare impegni internazionali a condizioni regionali, di guidare le strategie nazionali di sviluppo sostenibile e di promuovere partnership dinamiche tra paesi con differenti livelli di sviluppo. I paesi, impegnandosi pubblicamente in vista del raggiungimento dello sviluppo sostenibile e redigendo rapporti sui progressi raggiunti, in collaborazione con i donatori e gli altri partner coinvolti, aiuteranno a produrre e sostenere una dinamica comune per il raggiungimento di uno sviluppo armonioso nella regione. Inoltre, si tiene in ovvia considerazione la necessità di ridurre il gap tra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo nella regione.
Con lo scopo di promuovere un progresso socio-economico, ambientale e di governance sostenibile sono stati individuati quattro obiettivi principali:
- Contribuire allo sviluppo economico valorizzando i beni del Mediterraneo.
- Ridurre le disparità sociali attraverso la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e attraverso il rafforzamento delle identità culturali.
- Cambiare la produzione e i modelli di consumo non sostenibili e assicurare una gestione sostenibile delle risorse naturali.
- Migliorare la governance a livello locale, nazionale e regionale.
Da sottolineare inoltre come la Strategia agisca in sinergia e con l'obiettivo di intensificare il processo di implementazione delle Convenzioni globali, includendo il Quadro di Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici e il Protocollo di Kyoto, la Convenzione sulla Diversità Biologica, la Convenzione per Combattere la Desertificazione e la Conversione delle
Nazioni Unite sulla Legge del Mare, in relazione alla Convenzione di Barcellona e ad altri strumenti regionali pertinenti.
I sette campi d'azione
Sono stati identificati sette campi prioritari d’azione e di sinergia interdipendenti per i quali è essenziale compiere reali progressi:
• Migliore gestione delle risorse e della richiesta di acqua.
• Migliore uso razionale di energia, aumento dell’uso di energia rinnovabile, attenuazione e adattamento al cambiamento climatico.
• Mobilità sostenibile attraverso un’adeguata gestione dei trasporti.
• Turismo sostenibile come settore economico preminente.
• Agricoltura sostenibile e sviluppo rurale.
• Sviluppo urbano sostenibile.
• Gestione sostenibile del mare, delle aree costiere e delle risorse marine.
Questi temi di azione prioritari sono stati individuati e scelti per diverse ragioni. Innanzitutto perchè sono i più minacciati da tendenze non sostenibili. Fra essi, particolare attenzione dovrebbe essere posta a tematiche inerenti il mare e le aree costiere, beni comuni per i popoli mediterranei.
Inoltre sono queste le aree di importanza cruciale a livello economico e sociale in quanto rappresentano un potenziale reale per un miglioramento effettivo. Anche se è chiara la necessità di convergere sforzi anche in altri settori, soprattutto nell’industria, per fare fronte alle sfide in atto nella regione.
Queste sette aree di priorità mettono in evidenza tutte le carenze nella governance e nell’integrazione e sono pronte ad essere gestite in modo corretto per consentire all’intera
regione di impegnarsi in un processo di sviluppo sostenibile e duraturo.