Nelle giornate dal 8 al 11 giugno si sono svolte le esercitazioni pratiche del corso per esperto in gestione forestale per la conservazione della biodiversità nel nuovo Martelloscopio di Monte Arci gestito da Forestas. Alla esercitazione hanno partecipato 45 persone organizzate in 8 gruppi indipendenti, tra cui 23 appartenenti all'Agenzia Forestas, 11 al CFVA, 4 di UniSS ed altri 7 tra biologi e tecnici. Sul sito del progetto GoProFor) oltre alle foto delle giornate in campo sono scaricabili i risultati (molto interessanti) delle esercitazioni delle martellate virtuali. Questa attività formativa, oltre ad aver contribuito gratuitamente ad innalzare il livello professionale dei tecnici sardi, ha riscontrato particolare successo per le tematiche trattate: si è trattato di uno dei primi corsi svolti in Sardegna (13 -16 aprile per la parte teorica e dal 8-11 giugno per la parte pratica). Un'esperienza sicuramente da ripetere.
Cos'è il Martelloscopio
Il termine, ben noto agli esperti del settore forestale, deriva da quello di “martellata”, operazione con la quale il dottore forestale, o il tecnico esperto individua e segna con il martello forestale gli alberi che in un bosco devono essere tagliati per migliorare l’intera comunità forestale (interventi colturali): la gestione forestale può infatti avere molteplici finalità: produzione legnosa, valorizzazione della biodiversità, stoccaggio dell'anidride carbonica, ma anche per finalità turistiche-ricreative (aree di sosta attrezzate, percorsi escursionistici etc).
Il Martelloscopio è dunque una porzione di foresta (di estensione nota) dove per ciascun albero sono stati definiti: la georeferenziazione, le caratteristiche biometriche (diametro del fusto, altezza, volume...) e lo stato vegetativo, la funzione e la valenza ecologica, ed altri parametri forestali. Il Martelloscopio è quindi un’aula all’aperto che offre la possibilità di comprendere il significato della gestione forestale, attraverso un “diradamento virtuale” del popolamento arboreo. Il Martelloscopio rappresenta inoltre uno spazio aperto di confronto sulle potenzialità delle comunità forestali ben gestite, nonché un punto di incontro per gli operatori del settore. Dunque, un potenziale strumento per favorire la divulgazione sulle tematiche della conservazione della biodiversità forestale e la mitigazione dei cambiamenti climatici.
I primi Martelloscopi europei sono stati individuati in Francia a partire dagli anni ’90. In Italia sono attivi vari martelloscopi: in Alto Adige, Lombardia, Toscana e Puglia, e finalmente anche uno in Sardegna, realizzato e gestito da Forestas nell'ambito del progetto Life GoProFor e grazie alle collaborazioni instaurate nello stesso progetto.
L'ESPERIENZA DEL MARTELLOSCOPIO
La parte applicativa nel modulo Selvicoltura sostenibile prevede esercitazioni in bosco all’interno di martelloscopi: aree permanenti in bosco - in cui tutti gli alberi sono stati numerati, misurati, georeferenziati e i cui microhabitat sono stati rilevati, in modo da attribuire a ciascun albero un valore ecologico ed economico, così da fungere come una vera e propria “palestra a cielo aperto” utilizzata per la formazione e la simulazione di specifici interventi selvicolturali.
Grazie all’utilizzo di un tablet, un apposito software permette la restituzione in termini quantitativi e grafici delle scelte selvicolturali simulate dai fruitori. In questo modo è possibile verificare in maniera immediata gli esiti delle proprie scelte, in relazione agli obiettivi prefissati, sia in termini di gestione e di conservazione, ma anche in termini di resa economica dell’intervento. I martelloscopi sono stati realizzati dal LIFE GoProFor seguendo la procedura definita dal progetto Integrate+, che promuove l'integrazione della conservazione della natura nella gestione sostenibile delle foreste a livello di politica, pratica e ricerca, e collega più di 100 siti di dimostrazione pratica in tutta Europa. I martelloscopi sono stati realizzati con l’obiettivo di fornire ai partecipanti l’opportunità di applicare sul campo quanto appreso e discusso in aula, nel merito di una gestione forestale sostenibile e integrata con gli obiettivi di conservazione della biodiversità forestale. La selvicoltura sarà di tipo naturalistico, altrimenti detta selvicoltura a copertura continua. I partecipanti possono così migliorare la loro capacità progettuale e di analisi della foresta, valutare quali siano le tecniche selvicolturali più idonee da applicare, e pianificare gli interventi per favorire la biodiversità forestale.
I partecipanti, dopo una sessione teorica con un formatore esperto, percorrono il martelloscopio valutando le caratteristiche di ogni albero presente, numerato progressivamente. I partecipanti, anche riuniti in gruppi di lavoro (come nel caso dell'attività GoProFor sul Monte Arci) decidono se l’albero sia da tagliare o da preservare, valutandone la posizione nel bosco, i rapporti con gli alberi vicini, la fisionomia e la valenza ecologica. Ad ogni partecipante o gruppo viene fornito un quaderno di campo (nel caso del Monte Arci, i gruppi sono stati forniti di tablet) per ricostruire la planimetria e la distribuzione degli alberi nel perimetro, le informazioni relative ai parametri dendrometrici del popolamento, il valore economico degli assortimenti ritraibili e il valore ecologico delle singole piante, in cui il partecipante indica le piante che a suo giudizio devono essere tagliate, giustificandone la scelta secondo delle pre-definite motivazioni di taglio. All’esperienza in bosco segue la raccolta e l’elaborazione dei dati: la fase più interessante dal punto di vista didattico è la discussione delle scelte prodotte dai gruppi di lavoro, e l'analisi dei probabili effetti dell’operazione selvicolturale proposta.