Boletus pulchrotinctus

Cappello:
5-20 cm, da emisferico a convesso, infine guancialiforme, con andamento irregolare. Cuticola asciutta, leggermente tomentosa, di colore biancastro, o bianco
Gambo:
altezza cm 5-15; diametro cm 3-6, dapprima panciuto-obeso, poi allungato, con ingrossamento prima della base, con parte terminale radicante. Colore giallastro con tonalità grigiastre, talvolta con zona anulare rosa. Percorso da un reticolo concolore a maglie larghe.
Carne:
spessa, soda, presto molle, vira all'aria all'azzurro-verdognolo, più evidente nella parte alta del gambo, nei tubuli e nel cappello. In alcuni esemplari il viraggio è debole.
Tubuli:
lunghi, adnati, giallastri, giallo-olivastri a maturità. Al tocco, virano al verde-azzurro.
Habitat:
sotto latifoglie (Quercus ilex), in terreno calcareo. In stazioni termofile, raro.
Commestibilità:
non accertata.
Osservazioni:
un bellissimo Boleto, molto raro, ma talvolta abbondante nelle ben localizzate stazioni di crescita. In Sardegna stato raccolto nel Supramonte di Orgosolo, sui calcari di Oliena e di Cala Gonone. Carattere distintivo il rosa carico sul margine del cappello, che contrasta con i toni chiari del resto del carpoforo. È una specie molto discussa in questi ultimi anni; infatti, secondo alcuni autori, non sarebbe altro che una forma deviante del Boletus satanas che, per condizioni ambientali particolari, si presenta con colorazioni atipiche, ma che rientrerebbero nel campo di variabilità della specie.