Il "Progetto Siepe"

11 Marzo 2008
Planargia, paesaggio rurale (Domenico Ruiu)

Fino a pochi decenni fa l’aspetto delle nostre campagne era completamente diverso: corsi d’acqua, confini di proprietà, terreni demaniali, colline erano segnati da linee di demarcazione naturali composte da alberi, arbusti e piccoli suffrutici in cui si potevano individuare facilmente specie caratteristiche di questi micro habitat denominati siepi.
Le diverse esigenze di sostentamento in concomitanza con l’avvento dell’industrializzazione dell’agricoltura, che ha imposto un’eccessiva specializzazione, hanno portato ad una semplificazione della diversità ambientale con impoverimento e modifica del paesaggio, distruggendo queste realtà naturali e con esse tutte le importanti funzioni ecologiche svolte per anni.

Le siepi

Si definisce siepe una fascia di vegetazione di lunghezza variabile ed una larghezza di pochi metri, costituita da alberi o arbusti posti in filari, da una moltitudine di specie erbacee, arricchita spesso con elementi quali muretti a secco, sassi, staccionate ecc, svolgente la funzione di riparo e delimitazione della proprietà dei fondi agricoli, di frangivento, di protezione delle sponde dei corsi d’acqua e come una particolare area di rifugio per la fauna e numerosi microrganismi.

L’importanza delle siepi

Negli ultimi anni la concezione del campo agricolo ha subito delle modifiche sostanziali verso una funzione unicamente produttiva tralasciando quegli elementi del paesaggio agrario che contribuivano a mantenerlo in equilibrio. La crescita dell’agricoltura intensiva ha creato seri problemi all’ambiente ed è attualmente una delle principali cause di declino della biodiversità europea. Le siepi costituiscono un tassello fondamentale per l’ecosistema agrario e non solo svolgendo diverse funzioni quali:
estetica, micro-habitat per piante e animali, difesa del suolo dall’erosione, barriera frangivento, limitano i rumori e le particelle inquinanti provenienti dalla strada, corridoi naturali.
L’insieme composito delle specie vegetali che costituiscono e abitano le siepi offre rifugio e cibo ad una serie di animali di tutto rispetto. Numerosa è la presenza di uccelli che attirati dalle bacche prodotte dalle varie piante e dalla possibilità di nidificazione vivono questa importante e complessa cenòsi [in biologia, l’insieme delle specie vegetali (fitocenosi) e animali (zoocenosi) che vivono in un determinato ambiente: dunque un'associazione di animali o vegetali retto da vantaggiosi equilibri equilibri tra gli organismi, che presentano quindi caratteristiche di adattamento analoghe, pur appartenendo di specie differenti]. 

La presenza di fiori selvatici in primavera la siepe è sede di numerosi insetti impollinatori. La struttura delle siepi può essere paragonata a quella del bordo di un bosco in cui la vegetazione si sviluppa in più piani alberi-arbusti-essenze erbacee perenni o stagionali.

Considerazioni

In un paesaggio sempre più impoverito dei suoi elementi naturali è necessaria una politica che incentivi un’agricoltura di tipo estensivo e biologico pena la perdita incessante di biodiversità, inquinamento atmosferico, delle acque, del suolo, erosione del suolo. È stato stimato che il 70% delle 173 specie di uccelli in Europa è legato agli habitat rurali ed è attualmente minacciato di estinzione. Le politiche agricole degli ultimi anni favorendo l’aumento della produttività dei terreni agricoli hanno incentivato la rimozione di diversi elementi essenziali per il mantenimento dell’intero ecosistema e portato ad un abbandono delle aree marginali (come ad esempio il pascolo nelle aree montane) e alla scomparsa di pratiche estensive.

Gli agricoltori attraverso il ripristino delle siepi, un utilizzo corretto delle pratiche agricole e zootecniche, una riduzione ed un uso sostenibile con l’ambiente di varie sostanze chimiche, possono contribuire positivamente alla salvaguardia in primis della biodiversità, alla difesa del suolo e delle acque e al miglioramento complessivo del paesaggio.
La protezione delle aree naturali rimane a se stante se l’ambiente nel suo complesso non è in equilibrio e non trova un’adeguata gestione. Per molte specie animali e vegetali, il paesaggio agricolo ha la funzione di connettere le aree protette e in casi eccezionali se l’ecosistema è in equilibrio fungono da surrogati di ambienti naturali più vasti oramai portati alla rarefazione se non scomparsi del tutto. Inoltre le aree naturali sono interessate indirettamente da una gestione dell’agro-ecosistema poco attenta all’ambiente se si pensa ad esempio all’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee da parte di pesticidi, concimi, liquami zootecnici, fertilizzanti ecc.
Il mantenimento degli elementi del paesaggio agrario quali boschetti, siepi, aree marginali, aree cespugliate, zone di antichi confini poderali caratterizzate da muretti a secco e specie della vegetazione autoctona, coltivi abbandonati, aree alberate non produttive ecc è indispensabile per la sopravvivenza di molte specie selvatiche (in particolare per gli uccelli) e possono rappresentare l’inizio di piccole ma importanti azioni di rinaturalizzazione. È utile che queste azioni entrino a far parte dell’uso e della cultura di chi ha a che con il paesaggio per l’inizio di una riqualificazione del territorio. È auspicabile che alle piccole azioni seguano veri e propri interventi sull’agro-ecosistema capaci di garantire una migliore qualità degli agrosistemi che avranno anche il compito di fungere da serbatoio di biodiversità.

il Progetto Siepe

Il nuovo quadro operativo che l'Ente Foreste della Sardegna mira all'attuazione delle politiche di qualità per una gestione sostenibile del territorio, attraverso la valorizzazione e la tutela delle risorse naturali con lo sviluppo di diversi percorsi. Alcuni di questi necessitano per la loro riuscita di una stretta collaborazione tra Regione, Ente Foreste, Enti Locali e Agenzie che operano nel territorio. "Progetto Siepe" in quest'ottica può dare un notevole contributo al mantenimento e alla salvaguardia della biodiversità in ambito rurale.

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