Oltre 450.000 semi sono stati trasformati in nuove piantine anche quest'anno: semi che sono stati piantati, germogliando e poi sviluppandosi in piccoli alberelli pronti per la messa a dimora o per l'ulteriore accrescimento in vivaio.
I TEMPI DELLA NATURA e I NUMERI DELLA PRODUZIONE
Tutto è avvenuto secondo i tempi della natura: la produzione dei semi negli alberi, la caduta e la successiva raccolta dal terreno, il germoglio (semenzale) che sbuca nelle vaschette di germinazione, poi rinvasato nelle fitocelle (sacchetti di nylon in cui le piante vengono coltivate per rendere più economico l'acquisto, il trasporto e l'impianto di piante giovani pronte da trapiantare in vaso o piena terra).
Tra autunno e primavera (stagioni di semina che variano da specie a specie) ogni anno la produzione dell'Agenzia Forestas si attesta intorno a questi numeri imponenti, che sommati alle giacenze stagionali porta la consistenza totale su base regionale ad oltre un milione di piante (varie specie e dimensioni).
Va anche detto che in passato la produzione era assai maggiore, supportata da una "domanda" legata ai grandi rimboschimenti della seconda metà del Novecento: in corrispondenza delle politiche di incentivazione a sostegno della attività di rimboschimento degli anni ’60 e ’70, il vivaio di Decimomannu (Bagantinus) - ad esempio - arrivò a produrre più di 3 milioni di piantine all’anno.
LA VITA NEL VIVAIO
La vita minima nel vivaio di questi nuovi "individui vegetali" varia tra i 6 e i 12 mesi (tempi di accrescimento dipendenti dalle specie coltivate). L'utilizzo prioritaio è indirizzato alle esigenze dei progetti approvati, poi alla vendita al pubblico che ricerca in grandi quantità essenze (specie) tipiche sarde certificate attraverso la filiera dell'Agenzia.
Poi ci sono piante che vengono portate a maggiore crescita, attraverso ulteriori cicli di travasi in mastelli (contenitori circolari con capacità di 30 litri ed oltre, per il contenimento e la movimentazione di piante voluminose) che vengono utilizzati in circostanze particolari, anche in manifestazioni e per altre necessità istituzionali che richiedano la disponibilità di piante "grandi e gradevoli esteticamente".
Per le piante con grande accrescimento poi c'è la collocazione nel piantonaio (in arboricoltura, è la parte del vivaio dove si piantano gli arboscelli tratti dal semenzaio perché raggiungano lo sviluppo necessario per metterli a dimora) e nella bastardiera (parte del vivaio forestale riservata a trapianti o innesti in cui sono coltivate le piante di grandi dimensioni, di oltre 3 anni) dei vivai regionali (fino alle dimensioni più grandi in cui la pianta, per ulteriore accrescimento o conservazione, viene direttamente messa a dimora).
Sono ben 215 le specie coltivate
Il quadro completo è offerto nel file allegato che, oltre alle quantità totali su scala regionale, permette di osservare tipologie di specie e quantità disponibili in ciascun vivaio, anche con riferimento alla tipologia e dimensione fitocella/vaso.