La festa degli alberi nel 1959, un milione di Alberi nel 2016

21 Novembre 2016
la festa degli alberi del 1959

...la festa degli alberi si presenta alle più giovani generazioni nel duplice aspetto psicologico e positivo e parla nello stesso tempo alla fantasia e alla ragione, al cuore e alla mente; nell'oggi e nel domani.

[Alberto Maria Camaiti, ingegnere e docente presso l’Accademia di Scienze Forestali di Firenze, nel 1959 direttore generale del Corpo Forestale dello Stato]

La storia della festa dell'albero sino alla "nuova" festa degli Alberi

Presso i Greci e gli antichi popoli orientali era diffusa l'usanza di celebrare feste in occasione della piantagione di alberi. I romani precorsero l'odierna "Festa dell'Albero": i boschi erano tutelati e conservati anche per motivi legati alla religione ed era consuetudine consacrarli al culto delle divinità dell'epoca. La più grande festa in epoca romana era la Festa Lucaria che cadeva il 19 luglio, nel corso della quale, oltre ai riti propiziatori, si festeggiavano gli alberi impiantati nei mesi precedenti. Anche nei secoli seguenti l’albero fu spesso soggetto artistico-letterario e protagonista di realizzazioni (molto diffuse in Italia) di ville, giardini storici e orti botanici. In epoca moderna si è affermata negli Stati Uniti una celebrazione per gli alberi, in conseguenza di gravi disastri naturali dovuti principalmente a grandi disboscamenti che interessarono quei territori. Nel 1872 il Governatore dello Stato del Nebraska decise di dedicare un giorno all'anno alla piantagione di alberi, che fu chiamato The Arbor Day.

In Europa si diffuse negli anni successivi ed in Italia la prima "Festa" fu celebrata nel 1898 per iniziativa dal Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli.
In seguito venne istituzionalizzata con la “legge forestale” del 1923 (il regio decreto 3267).

Nel 1951 il Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste stabiliva che la "Festa degli alberi" si dovesse svolgere il 21 novembre di ogni anno, con possibilità di differire tale data al 21 marzo nei comuni di alta montagna. La celebrazione si è svolta con rilevanza nazionale fino al 1979, poi venne delegata alle Regioni che hanno provveduto ad organizzare gli eventi celebrativi a livello locale.
Più recentemente, con la legge n. 113 del 1992, ogni Comune dovrebbe curare la messa a dimora di un albero per ogni neonato registrato all'anagrafe. A partire dal 2013 ritorna per legge la Giornata dell'Albero Nazionale, che verrà intitolata ad uno specifico tema di rilevante valore etico, culturale e sociale. Ciò secondo quanto previsto dall'art.1 della Legge n.10/2013 (norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani) che ha sostituito la medesima ricorrenza così come prevista dal Regio Decreto-legge del 30 dicembre 1923 (n. 3267).

Gli alberi, importanti oggi come ieri

Chi si prende cura di un albero si prende cura della Terra

Gli alberi, comparsi sulla Terra circa 300 milioni di anni fa, costituiscono un elemento indispensabile dell’ecosistema, per il ciclo della vita, per l'equilibrio climatico e per la sopravvivenza delle specie, inclusa nostra.   Circa 10 mila anni fa, finita l’ultima glaciazione, l’Italia era abitata da non più di 30-35 mila persone mentre il bosco ricopriva quasi l’intera penisola. Con l’aumento della popolazione ed il fiorire della pastorizia e dell'agricoltura, iniziò in modo sistematico l’uso del legno e la conseguente diminuzione del patrimonio boschivo. La storia del patrimonio boschivo della Sardegna, anche più recentemente e sino al secolo scorso, ha ripercorso questo andamento ben sintetizzato in questa scheda sulla storia delle foreste demaniali.

Una brochure del 1959

La Brochure della festa degli alberi del 1959 [file .pdf]

"Fra le continue meraviglie della natura, l'albero è forse la meraviglia che si avvicina di più a quella dell'uomo" : questa è una delle tante frasi presenti nell'opuscolo, stampato nel 1959 per pubblicizzare la festa degli alberi organizzata in Sardegna dall'allora Assessorato Agricoltura e Foreste e dall'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Cagliari.
Sono presenti vari elementi di interesse:

  •  il programma della manifestazione ed alcune foto storiche;
  • i discorsi introduttivi dell'allora ministro Mariano Rumor (Agricoltura e Foreste) e dell'assessore regionale Giovanni Cadeddu e del direttore del Corpo Forestale A.M. Camaiti;
  • un "decalogo degli alberi" ed alcune pagine con discorsi a favore della natura (è interessante osservare lo stile comunicativo del tempo)
  • un ricco elenco di opere di sistemazione forestale realizzate nella Sardegna degli anni '50.

Il concetto di Ambiente e quello di Educazione Ambientale

L'educazione ambientale, così come il concetto di Ambiente, ha attraversato una significativa evoluzione nel corso degli ultimi decenni.  Nata come educazione alla difesa ed alla conservazione della natura - attività scarsamente diffusa - si basava sulla mancata distinzione tra Ambiente e Natura (il che portava tra l'altro a non considerare tutto ciò che riguardava il territorio antropizzato).
L'affermarsi dell'Educazione Ambientale come settore di studi pedagogici e di pratiche di intervento è abbastanza recente, e va di pari passo con la crescente gravità di fenomeni degenerativi e l'emergenza di alcune grandi catastrofi ecologiche vissute come "minacce" per il pianeta: per lungo tempo l’educazione ambientale è stata semplicemente impegno per la difesa delle specie in via di estinzione.
Negli ultimi decenni del secolo scorso è valsa l'assunzione che maggiore informazione equivale a comportamenti più responsabili, e quindi educare implica sensibilizzare.
Alcuni passaggi storici fondamentali, in questo senso, sono:

  • (1972, conferenza ONU di Stoccolma) si parla di educazione sui problemi ambientali, essenziale per aumentare nella collettività il senso di responsabilità per la protezione dell'ambiente;
  • (1975, Conferenza UNESCO di Belgrado) l'educazione ambientale serve per formare una popolazione cosciente e preoccupata dell'ambiente[...]; 
  • (1977, UNESCO, dichiarazione di Tblisi) utilizzando le scoperte scientifiche e tecnologiche (...) l'Educazione deve creare comportamenti positivi nei confronti dell'Ambiente;
  • (1992, Conferenza di Rio, Agenda 21) L'educazione riveste notevole importanza per la promozione di uno sviluppo sostenibile e migliorare la capacità degli individui ad interessarsi ai problemi dell'ambiente e dello sviluppo;
  • (1992, O.N.U.) L'educazione (...) è essenziale per formare una coscienza informata (...) negli atteggiamenti e nelle competenze necessarie per uno sviluppo sostenibile
  • (1997, Dichiarazione di Salonicco, UNESCO) l'E.A. contribuisce a ricostruire il senso di identità e le radici di appartenenza(...) creando anche un rapporto affettivo tra persone, comunità e territorio;
  • (aprile 1997, art. 7 della Carta dei Principi dell’educazione ambientale approvata al convegno di Fiuggi, comitato interministeriale di indirizzo e coordinamento) l’E.A. non può essere una nuova materia d’insegnamento, non può essere circoscritta al solo tempo scolastico, ma deve contribuire a ricostruire il senso di identità e le radici di appartenenza, dei singoli e dei gruppi, a sviluppare il senso civico e di responsabilità verso la res pubblica, a diffondere la cultura della partecipazione e della cura per la qualità del proprio ambiente, creando anche un rapporto affettivo tra le persone, la comunità ed il territorio;
  • (2009, Goleman definisce Intellligenza Ecologica): si riferisce alla nostra capacità collettiva di comprendere l’impatto umano sugli ecosistemi e di agire in modo da riattivarli e minimizzare questo impatto (Daniel Goleman, psicologo statunitense autore di ricerche sull'intelligenza emotiva e l'intelligenza sociale, e che ha coniato questo termine per definire quella che, dal suo punto di vista, è una prossima tappa nell’evoluzione del cervello umano, nel testo: Intelligenza ecologica).

Tanti significati della parola "Ambiente"

Oggi è dunque cambiato il significato attribuito al termine Ambiente, non più riferito solo al campo dei fenomeni fisici e naturali (ambiente naturale) ma anche all'insieme dei fenomeni legati al rapporto uomo-ambiente (sfruttamento del territorio, ambiente sociale): finalità fondamentali dell’educazione ambientale diventano lo sviluppo della conoscenza e della coscienza (campagne per le raccolte differenziate dei rifiuti, adozioni e tutela di monumenti, i piani regolatori delle città orientati anche al recupero dei centri urbani, etc...). Il concetto di educazione ambientale vira verso quello di educazione allo sviluppo sostenibile, ed è ben diverso da quello emergente dal documento della festa degli alberi del 1959.

La festa degli alberi, oggi

Nel 1951 una circolare del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste stabiliva che la "Festa dell'Albero" si dovesse svolgere il 21 novembre di ogni anno, con possibilità di differire tale data al 21 marzo nei comuni di alta montagna. La celebrazione si è svolta con regolarità e con rilevanza nazionale fino al 1979, successivamente è stata delegata alle Regioni che gestiscono localmente, con maggiore o minore efficacia, le varie iniziative ispirate a questo filo conduttore.
Nella nostra regione, citiamo ad esempio le campagne Un milione di alberi svoltasi in tutta l'Isola nel 2008-2009 e RIPROPOSTO DALL'AGENZIA REGIONALE Fo.Re.S.T.A.S. per il triennio 2016/2018 con l'omonima iniziativa voluta dalla Regione coinvolgendo anche i Comuni, e le Scuole.
Della festa degli alberi resta poi traccia nella legislazione nazionale (Legge 29 gennaio 1992, n. 113 - Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica).

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