Una parte consistente della biodiversità degli ambienti forestali è data senza dubbio dalla componente entomatica. Le interazioni che si instaurano tra l’entomofauna forestale e l’ecosistema possono essere negative qualora si verificano danni temporanei o ciclici alle specie vegetali arboree ed arbustive oppure svolgere un ruolo fondamentale sia con l’attività riequilibratrice esplicata dagli antagonisti naturali nei confronti degli insetti dannosi, sia dall’azione pronuba svolta da molte specie di apoidei (gli apoidei fanno parte di un vasto raggruppamento situato all'apice della scala entomologica e composto da insetti che hanno tutti alcuni caratteri comuni come la presenza sul tegumento di peli ramificati o un’alimentazione a base di nettare e di polline con cui nutrono anche la prole).
In particolare la nota ape domestica Apis mellifera contribuisce in modo determinante alla conservazione delle biocenosi forestali in quanto, dalla loro attività, dipende la riproduzione, la propagazione e l'evoluzione delle piante entomofile (specie che si affidano agli insetti per la dispersione del polline al fine di garantire la riproduzione).
Esiste un legame imprescindibile tra piante entomofile ed api: è stato confermato infatti che il degrado degli ecosistemi porta ad una drastica diminuzione degli apoidei e parallelamente alla scomparsa di molte specie vegetali che, per l’impollinazione, dipendono esclusivamente da questi.
Inoltre la ricchezza per numerosità e diversità delle specie pronube contribuisce a definire lo "stato di salute" di un ambiente, dalla cui stabilità si può dedurre anche il grado di salubrità per l'uomo (Floris et al., 1998; Porrini et al., 1998).
Il Progetto miele
Le api rappresentano anche un’importante risorsa economica attraverso l’esercizio dell’apicoltura. Un alveare contiene fino a 50.000 insetti, ed ogni volta che un’ape esce dall’alveare impollina un centinaio di fiori, «lavoro» che produce reddito.
Le api sono in grado di sfruttare al meglio le risorse (flussi nettariferi, resiniferi e polliniferi) che annualmente sono disponibili dalle diverse fioriture arboree, arbustive ed erbacee dell’ambiente forestale.
L’idea di un utilizzo diverso dal solito sfruttamento legnoso delle foreste sta assumendo sempre più importanza nell’ottica dello sviluppo sostenibile attraverso la valorizzazione delle produzioni forestali non legnose come l’apicoltura, le erbe officinali, i funghi, le risorse faunistiche ecc, rivitalizzando dove possibile anche parti di territorio marginali (dal punto di vista agricolo) di elevato interesse naturalistico.
L’Ente Foreste, in quanto gestore e proprietario di un ingente patrimonio forestale, intende perseguire attraverso un progetto tematico denominato “Progetto miele” la strategia d’intervento definita dall’Assessorato all’Agricoltura e Riforma Agropastorale con la delibera G.R. n. 10/87 del 14.03.2006 che prevede quali linee di attività: l’assistenza tecnica e la formazione degli apicoltori, la collaborazione con organismi specializzati per la realizzazione di programmi di ricerca, la razionalizzazione della transumanza, le misure di sostegno per il ripopolamento del patrimonio apistico comunitario.
La prima fase del progetto prevede l’adeguamento di edifici da adibire a laboratori per la lavorazione, stoccaggio e invasettatura del miele, per le attività di produzione relative all’area del Sulcis/Inglesiente e “Logudoro, “Gallura”, “Porto Conte”, nelle foreste demaniali di Pula sez. Pixinamanna e Filigosu (Oschiri). Risultano ancora in fase di definizione gli altri centri di smielatura nelle località M.te Olia (Monti) e S.Anna “Lodè e/o Biderosa “Orosei”, sono ancora in fase di definizione progettuale.
La formazione del personale tecnico e degli operai insieme alla fase di monitoraggio tecnico scientifico delle attività è curata da L.A.O.R.E. (Agenzia della Regione Sardegna per l’attuazione dei programmi e per lo sviluppo rurale in agricoltura). La collaborazione si inserisce nelle strategie della Giunta Regionale rivolte a promuovere la cooperazione fra gli enti e le agenzie che si occupano di sviluppo locale.
Il Progetto miele rientra a pieno titolo all’interno dei diversi obiettivi strategici previsti nella nuova missione dell’Ente Foreste tra cui: l’innovazione delle politiche di gestione del patrimonio ambientale e forestale, il ruolo dell’Ente Foreste non più come centro di spesa ma strumento per l’attuazione di politiche di sviluppo locale sostenibile, rilanciare la fruizione delle foreste come un’opportunità per promuovere il turismo sostenibile e lo sviluppo delle economie locali, una gestione sostenibile delle foreste e la salvaguardia della biodiversità.
Documenti correlati
La delibera della Giunta Regionale n.10/8 del 14.03.06
Il mondo delle api [file .pdf]
Reg. EG.CEE 2081/92 [file .pdf]
Legge naz. 753/82 [file .pdf]