Sintesi della Pianificazione predisposta per le aree demaniali
Sulla base del quadro conoscitivo acquisito per singolo complesso forestale è stato possibile definire gli indirizzi gestionali tramite: descrizioni particellari, campionamento dendrometrico, indagini specifiche, attività di partecipazione nel territorio.
I dati in forma aggregata pubblicati nell'allegato a questo articolo, sono da intendersi preliminari e suscettibili di modifiche (nella stesura finale dei P.F.P. e nell’iter di approvazione)
IN SINTESI, alcuni dati:
- Totale territori amministrati da Ente Foreste: 220.000 ha
- Totale foreste demaniali gestite: 88.000 ha
- Totale territori sottoposti a Pianificazione forestale particolareggiata: 51.000 ha
- Totale interventi gestione forestale nella PFP: 9400 ha
- Totale interventi di mantenimento del governo a ceduo: 742 ha.
- Si tratta del 1,7% dei terreni delle Foreste demaniali che sarà dunque sottoposta, nel decennio di validità dei Piani, ad interventi di ceduazione.
- Gli interventi di ceduazione interesseranno, nel prossimo decennio, una superficie indicativamente pari allo 0,34% se rapportata alla totalità dei terreni gestiti dall'Ente Foreste in tutta la Sardegna.
Il Servizio relativo alla redazione dei Piani Forestali Particolareggiati dell'Ente Foreste Sardegna
A seguito di bando di gara dall'Ente Foreste della Sardegna è stato affidato ad un Raggruppamento Temporaneo di Imprese. L'incarico prevede la redazione di 13 Piani Particolareggiati per una superficie complessiva di circa 51.350 ettari.
La pianificazione forestale: un'attività multi-livello e multi-settoriale
Il Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR 2007) ha disegnato la struttura della pianificazione forestale impostandola su tre differenti livelli gerarchici: quello regionale, quello territoriale su scala di distretto e quello particolareggiato su scala aziendale.
Un Piano di Assestamento Forestale è lo strumento di gestione più diffuso, e per un lungo periodo è stato l’unico strumento di pianificazione dell’azienda forestale: viene elaborato a livello di complesso e definisce la gestione e l’attività nel medio periodo (10- 20 anni). Il Piano di Assestamento ha efficacia giuridica, e riveste significato esecutivo nella proposizione degli interventi.
Il piano di gestione, invece, pur mantenendo le caratteristiche tecniche del tradizionale piano di assestamento, si differenzia per una visione più ampia (che tiene conto dei valori d’uso delle risorse forestali, paesaggistiche, economiche e sociali, applica i canoni della selvicoltura sistemica e vaglia le compatibilità finanziarie della gestione). Inoltre, un piano di gestione connota una politica di interventi definendo obiettivi a lungo, medio e breve termine in uno scenario più ampio e ed orientato ad una visione del bosco quale sistema biologico per favorirne un'evoluzione armonica.
La compresa forestale: unità territoriale di riferimento
La compresa è l'unita fondamentale nell'assestamento; la compresa individua un insieme di sotto-particelle forestali per le quali si perseguono determinati
obiettivi gestionali mediante analoghe strategie. La definizione delle comprese viene effettuata in una fase successiva al completamento dei rilievi di
campagna, coniugando le attitudini delle singole sotto-particelle con gli orientamenti gestionali prevalenti di ciascun complesso e le sue peculiarità.