L’origine del Muflone in Sardegna e Corsica si fa risalire all'introduzione da parte dell’uomo in epoca antica. Oggi questa specie è considerata parte integrante della fauna del sistema sardo-corso, di cui è considerata un elemento importante, tutelato dalla normativa nazionale e dalla Direttiva Europea 92/43/CEE.
La popolazione sarda ha subito negli anni un pericoloso declino nel corso del XX secolo, durato fino agli anni ’70, quando si stimavano complessivamente presenti circa 300 esemplari. Successivamente, si è assistito ad un progressivo incremento del numero degli esemplari presenti (1.000 capi stimati nel 1980 e 1.100-1.600 nel 1983). Attualmente il Muflone è presente in Sardegna con circa 6.000 capi che si trovano tra l’Ogliastra, i Monti del Gennargentu e del Supramonte, il Monte Albo ed in alcune aree quali Capo Figari, Pabarile e nel Parco dell'Asinara.
La specie è presente in diversi Cantieri Forestali gestiti dall'Ente Foreste della Sardegna e va a costituire parte della ricchezza di biodiversità presente in queste aree. Pertanto, questo ungulato viene monitorato annualmente come previsto dal Programma Annuale dei Monitoraggi Faunistici, mediante il metodo del block count e del fototrappolaggio.
In questo report sono riportati i risultati dei censimenti condotti dal Servizio Territoriale di Tempio, Sassari e Nuoro nei territori di propria competenza.