Punteruolo rosso in Sardegna: cronistoria e documentario

13 Gennaio 2016
Punteruolo rosso delle palme

Ruolo dell'Ente Foreste nel tavolo tecnico fitosanitario regionale
Nel corso degli ultimi anni l'Ente Foreste ha contribuito con uomini, risorse e mezzi, per la lotta contro i principali fitofagi delle specie forestali in Sardegna, in particolare operando: nella lotta ai defogliatori della sughera come la Lymantria dispar L., Malacosoma neustria L., Tortrix viridana L., Euproctis chrysorrhoea L., ma anche la processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa), il cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus Y.), la psilla dell’Eucalipto (Glycaspis brimbecombei) etc.

Lotta al Punteruolo, breve cronistoria
- Tra il 2008 ed il 2014 l’Ente Foreste ha operato nel tentativo di contenimento di una specie di interesse non specificamente forestale, ma più circoscritta ad ambiti urbani: il coleottero Rhynchophorus ferrugineus, meglio noto come Punteruolo rosso delle palme.
- L’infestazione si manifestò in Sardegna nel 2007 a partire da due focolai molto localizzati nei comuni di Tortolì e S. Margherita di Pula ed interessando in particolare le due specie di palme Phoenix canariensis e Phoenix dactylifera che vengono parassitate fino alla morte.
- La dannosità di questo parassita veniva sancita dalla Decisione della Commissione UE n. 2007/365/CE del 25 maggio 2007 con misure d'emergenza per impedire introduzione e diffusione nella Comunità del Punteruolo parassita, così come nel Decreto del MIPAAF del novembre 2007 che dettava disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il Punteruolo.
- Su questa base l’Assessorato regionale dell’Agricoltura nel giugno 2008, aveva predisposto prescrizioni per impedire la diffusione di questo fitofago alieno in Sardegna e, successivamente, nel settembre 2008, le misure fitosanitarie urgenti per l’eradicazione di due focolai d’infestazione rinvenuti in Sardegna.
- Il Servizio fitosanitario dell’Assessorato Agricoltura aveva da subito valorizzato la capacità operativa dell’Ente Foreste coinvolgendolo in un tavolo tecnico regionale, mentre all’Agenzia regionale LAORE venivano affidati gli interventi per la lotta obbligatoria, che ha previsto la distruzione delle palme colpite nelle aree delimitate.
- L’Ente Foreste della Sardegna era stato successivamente coinvolto nel Programma triennale di Eradicazione del Punteruolo delle palme (D.G.R. n. 47/49 del 30.12.2010) con il ruolo operativo di abbattimento, cippatura e trasporto delle palme infestate.
- Dall'inizio del programma e sino a tutto il 2014 l'Ente ha abbattuto oltre 2000 palme nelle province di Ogliastra e Cagliari in ambito pubblico e privato. Tuttavia gli interventi realizzati non sono stati sufficienti a contenere l’infestazione e pertanto, considerata l’impossibilità di procedere e l'insuccesso con l’eradicazione il piano veniva modificato con le “Direttive per l’attuazione di una misura speciale di eradicazione e contenimento del punteruolo rosso delle palme nei Comuni dell’hinterland di Cagliari e della Provincia di Carbonia-Iglesias” dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente, con una trasformazione in piano di contenimento del Punteruolo.
- Gli interventi pubblici quindi sono stati previsti unicamente negli ambiti di tutela individuati dai singoli Comuni: l'Ente Foreste ha mantenuto lo stesso ruolo, limitato tuttavia agli ambiti comunali. Tale orientamento è stato ribadito nell'Ordinanza del Presidente della Regione Sardegna n. 3 del 31.12.2013 - ora scaduta - che disciplinava la gestione del rifiuto derivante dall'abbattimento delle palme infestate in tutti i comuni.
- La gestione del rifiuto (trasporto e accumulo) prevalentemente a carico dell’Ente Foreste, era stato infatti un fattore critico: l’Ordinanza specificava che i comuni ricadenti nelle zone di contenimento e nelle zone infestate devono individuare i centri di interramento e/o messa in riserva e compostaggio del materiale di risulta dell’abbattimento delle palme e relative procedure.
- Nei comuni ricadenti in “zona infestata”, l’Ente Foreste è autorizzato a svolgere tutte le operazioni previste (taglio, cippatura, trasporto etc.) in aree individuate nei “progetti comunali” approvati ma relativi esclusivamente a contesti di particolare pregio storico, architettonico o fruitivo.
- Per i Comuni dichiarati indenni (e quindi anche in zone cuscinetto) il primo rinvenimento dell’insetto presuppone un urgente intervento con fitofarmaci o abbattimento e triturazione o interramento. È discrezione del Servizio Fitosanitario regionale poter procedere, valutato il singolo caso, mediante il ricorso dell’Ente Foreste Sardegna secondo il disposto della DGR 19/10 del 2012, che autorizzava l’Ente Foreste per l’abbattimento e la distruzione di vegetali colpiti da organismi nocivi di interesse forestale e di nuova introduzione in Sardegna, estendendo pertanto il campo d'azione dell’Ente a più specie di interesse fitosanitario.
- Infine nell'ultimo anno, constatata la crescente diffusione (anche in altre regioni europee) la lotta al Punteruolo perde priorità a partire dal 2015 a livello Europeo e Nazionale: ormai, purtroppo, il Punteruolo è quasi una specie "naturalizzata" nel nostro territorio, non più eradicabile anche se in Sardegna si stanno ottenendo, ultimamente, buoni risultati in termini di contenimento grazie a nuovi metodi di lotta.
- Ogni sforzo futuro sarà inoltre teso ad impedire i danni alle piante ornamentali di alto pregio, mentre il rischio più grande è ora che l'attacco parassitario si trasferisca dalle attuali specie ospiti privilegiate (la Phoenix canariensis Chabaud e la Phoenix dactylifera) alla Palma nana (Chamaerops humilis L.).

Il video-documentario sul Punteruolo Rosso
“Il pianeta terra è un meraviglioso contenitore della vita in tutte le sue forme. Gli esseri viventi hanno uno stretto legame tra loro e con l’ambiente in cui vivono, tutto dovrebbe coesistere in perfetto equilibrio ma in realtà, soprattutto nell’ultimo secolo, in epoca moderna, l’uomo per trarne profitto economico ha stravolto i delicati meccanismi che per millenni avevano garantito il perfetto interagire di tutti gli esseri viventi del pianeta terra”.
Così apre il documentario “Punteruolo rosso in Sardegna” visionabile sulla Digital Library della Regione Sardegna: vi si racconta l’evoluzione di questo parassita nel territorio isolano. Infatti solo attraverso la conoscenza e l’attuazione di buone pratiche si può/potrà impedire che tutto il patrimonio delle Palme in Sardegna (con il valore paesaggistico, architettonico, storico e culturale) vada perduto. Esistono oggi gli strumenti per la cura e la conservazione delle piante e ciascuno per la propria parte, privati cittadini e pubbliche amministrazioni possono fare tanto per arginare l’espansione del dannoso coleottero. Oltre al filmato, nel Vademecum per il cittadino sono sinteticamente riassunte le informazioni per il riconoscimento delle piante colpite ed i metodi di cura e conservazione.

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