L’obiettivo generale del convegno tecnico scientifico è quello di approfondire la possibilità di creare una filiera produttiva per il tartufo in Sardegna.
Come è noto il tartufo è uno dei prodotti-immagine dell’Italia e della cultura gastronomica nazionale nel mondo, grazie alla cultura imprenditoriale di raccolta, coltivazione, trasformazione e commercializzazione delle numerose specie di tartufo raccolte o coltivate in Italia.
A livello nazionale il settore del tartufo presenta una filiera con criticità nella normativa che si presenta limitativa nei confronti dei competitori esteri e per la futura sostenibilità della produzione del tartufo (spontaneo e coltivato).
In Sardegna
l’interesse verso il prodotto “Tartufo” è relativamente recente e fortemente localizzato in poche aree:
- triangolo tra Laconi, Nurallao e Villanovatulo
- il Tacco calcareo del Sarcidano, fino a Isili e Gadoni
- alcune aree del Sassarese e Cagliaritano.
A livello Nazionale in seno al Ministero alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è attivo il “Tavolo tecnico della filiera nazionale del tartufo” che rappresenta lo strumento di coordinamento tecnico dei numerosi portatori d’interesse, e che si propone di condividere linee d’indirizzo con obiettivi e relative azioni da attuare a livello regionale.
Scenari e prospettive
Tale attività rappresenta un momento storico molto importante del settore sul quale la Regione Sardegna può inserirsi per recuperare il tempo perso allineandosi alle altre Regioni e consentire che la filiera del tartufo possa essere più efficiente e competitiva nella creazione di valore aggiunto e occupazione nelle aree rurali della Regione stessa.
Anche la tartuficoltura - insieme delle tecniche colturali e gestionali per la produzione di tartufo che da decenni sono utilizzate in Regioni d’Italia e altri Stati esteri - rappresenta un modello al quale la regione Sardegna deve prestare la massima attenzione.
L'auspicio è che possa essere approvata quanto prima una legge regionale di riferimento.