Foresta Marganai

Marganai, panoramica delle cime (foto Alessio Saba)

Breve Storia del territorio forestale

Acquistata nel 1979, la Foresta Demaniale di Marganai (superficie: 3650 ettari) ha conservato caratteristiche molto suggestive nonostante il paesaggio naturale sia stato oggetto di interventi anche molto pesanti ad opera dell’uomo;  ne sono un esempio le aree oggetto di intenso sfruttamento minerario ma che, nonostante tutto, hanno conservato una propria bellezza paesaggistica.

Ai sensi della L.R. 31/89, la foresta di Marganai rientra nell'area del progettato "Parco naturale di Monte Linas, Marganai-Oridda, Montimannu" in quanto considerata zona di interesse paesaggistico ai sensi del D. Lgs 490/1999 (già L 1497/39), art. 139 e 146.   La zona settentrionale del compendio del Marganai, circa 450 ettari, è compresa nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) del Monte Linas ai sensi del D.P.R. n. 357 del 08/09/1997 che recepisce la direttiva 92/43/CEE "Habitat" relativa alla conservazione e salvaguardia della biodiversità. All’interno della foresta, sempre ai sensi della L.R. 31/89, viene individuata come area di rilevante interesse naturalistico la zona della Grotta di S. Giovanni, grandioso monumento che rappresenta una delle più vaste cavità sarde. Una vera e propria grotta-galleria attraversata da una strada carrozzabile (ultimamente chiusa al traffico per ragioni di sicurezza) che corre parallela al Rio Sa Duchessa sotto un'alta parete calcarea dove si rinvengono numerosi resti archeologici, probabili avanzi di mura ciclopiche.

Informazioni generali

Dal punto di vista geomorfologico la foresta è rappresentata da un massiccio che si sussegue con cime aspre e tormentate, soprattutto nella zona settentrionale appare molto accidentata con vaste distese di roccia affiorante. I corsi d’acqua sono prevalentemente a portata stagionale, i principali sono Riu Sarmentus, Riu Sa Duchessa, Riu Oridda. Il bacino idrografico è quello del Flumini Mannu.  L’altitudine varia dai 214 m s.l.m. ai 1009 m s.l.m. (Monte Nipis)

Nella foresta di Marganai ha sede la base elicotteristica omonima che esercita un ruolo logistico importante nel contesto del piano regionale contro gli incendi estivi.

La foresta è un’importante meta di turisti e di studiosi, ed è visitabile seguendo numerosi sentieri e percorsi, molti dei quali estremamente suggestivi. C'è una foresteria, attualmente non aperta al pubblico.

Sono possibili visite anche al giardino montano di Linasia, realizzato a scopo scientifico-didattico, dove è rappresentato l’immenso patrimonio floristico di cui questa area è ricca: Marganai è infatti un laboratorio di studio e monitoraggio degli ecosistemi forestali mediterranei.
 

Telefono: 0781 20060/68

Una splendida rete di sentieri Escursionistici innerva la foresta, spaziando dalla valle di Oridda (raccordi verso il Monte Linas) all'area mineraria di Gutturu Pala e su Mannau, con collegamenti sino all'area di Buggerru (sia verso Portixeddu e le sue dune, sia verso le scogliere di Cala domestica).

Aspetti climatici:
Secondo la classificazione climatica del Pavari si può supporre che la foresta ricada nel suo complesso nella zona fitoclimatica del Lauretum - sottozona calda e fredda, tipo con siccità estiva. Le precipitazioni seguono un regime caratterizzato da massimi invernali (dicembre-febbraio) ed autunnali (ottobre-novembre), mentre i mesi estivi sono caratterizzati da estati piuttosto siccitose, ma non eccessivamente calde.
Aspetti geopedologici:
I substrati litologici sui quali insiste l’area della foresta sono costituiti da calcari, dolomie e calcari dolomitici del Paleozoico Mesozoico. Dal disfacimento di queste rocce carbonatiche si ha la formazione di suoli da profondi a poco profondi, a tessitura franco-sabbioso-argillosa ad argillosa, da mediamente a poco permeabili, a reazione neutra e buon contenuto di sostanza organica, caratterizzati a volte dalla presenza di rocciosità e pietrosità consistenti, anche a causa della loro elevata caratteristica di erodibilità. .
Aspetti vegetazionali:
Il territorio in esame rientra nell’orizzonte mesofilo del climax delle foreste di leccio. La vegetazione risente di un’eccessiva pressione antropica sia con i ripetuti incendi che con il pascolo. Questi eventi hanno favorito l’insediamento di formazioni a macchia secondaria, cisteti e garighe. I tentativi di rimboschimento sono stati numerosi utilizzando specie del genere Pinus. I pochi lembi di lecceta presenti nel territorio sono ascrivibili all’associazione del Viburno-Quecetum ilicis: si tratta di formazione mesofile con sporadica presenza di corbezzolo e massiccio ingresso di sclerofille termoxerofile dell’orizzonte inferiore. Molto estesi sono i rimboschimenti artificiali effettuati a partire dal 1914 principalmente con conifere (pino domestico, pino d’Aleppo e pino radiata), recentemente sono state impiegate anche le latifoglie (leccio, sughera e roverella). Il sottobosco è quasi sempre formato da elementi della macchia a oleastro (Olea europaea var. sylvestris) e lentischio. Nella foresta di Marganai la funzione protettiva è svolta in modo piuttosto efficiente dalle formazioni boschive naturali presenti. Mentre in quelle aree ricostituite con rimboschimenti, non ancora affermati, tale funzione non è garantita a pieno per via dello scarso grado di copertura vegetale. Al fenomeno degli incendi è dovuto, l’insediamento di formazioni a macchia secondaria, di cisteti e garighe, che si affermano soprattutto in aree con suoli poco profondi ed esposte ai venti dominanti. Queste ultime formazioni, per la modesta copertura vegetale, per il ridotto apparato radicale e della scarsa lettiera prodotta, esplicano una scarsa intercettazione delle precipitazioni e, di conseguenza una scarsa azione regimante. Nel settore nord orientale della foresta, piana di Oridda, è stata oggetto di sperimentazione nel settore dei rimboschimenti produttivi e dell’arboricoltura da legno eseguiti dalla soppressa S.A.F. S.p.A. del gruppo Ente Nazionale per la cellulosa e carta (E.N.C.C). La flora è allo stesso tempo ricca di specie, con una rilevante presenza di flora endemica, che si è conservata per la netta differenziazione geologica con i territori circostanti.
Aspetti faunistici:
La foresta demaniale di Marganai è ricca di numerose specie faunistiche quali, il cinghiale (Sus scrofa), il gatto selvatico, il falco pellegrino (Falco peregrinus) ecc. Alcune zone possono essere ritenute adatte per la reintroduzione del cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus) e del muflone (Ovis ammon musimon). La presenza di diverse specie faunistiche, ha fatto si che questa foresta abbia una elevata valenza naturalistico ambientale. Inoltre l’area della foresta di Marganai è frequentata anche dall’aquila reale.
Come si raggiunge:
Raggiungere ed entrare a Iglesias: per chi arriva da Cagliari o dalla S.S. 130 si tratta di percorrerla tutta sino al chilometro 50. Dirigersi poi verso il centro della città, percorrendo, nell'ordine: viale villa di Chiesa, via Cappuccini e via Valverde e raggiungendo la centrale piazza Sella. Da qui, è facile individuare le indicazioni per Fluminimaggiore che immettono, lungo via Eleonora e via Fontana, sulla S.S. 126. Percorrere la statale sino a superare il km 43 della stessa, per immettersi poi sulla SP 89 al bivio per la frazione di San Benedetto. Dopo circa 2,5 km sulla SP 89 si giunge al piccolo centro abitato: qui è presente, sulla destra all'incrocio tra via Linasia(alias SP 89) e via punta S.Michele, l'indicazione "Parco Marganai" per raggiungere la Foresta Demaniale, che dista 2,8 km (accesso dalla località Mamenga). Coordinate GPS ingresso foresta (località Mamenga): N 39° 21' 26" E 008° 33' 45,6" (coordinate geografiche DMS, sistema di riferimento WGS84).

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